Sushi, sashimi e altro ancora


Lo scorso sabato abbiamo costituito la compagnia della forchetta per affrontare insieme una sfida mastodontica, piena di trappole nascoste e di nemici pronti a colpirci nel nostro orgoglio. Questa volta però abbiamo sostituito le nostre forchette con bacchette giapponesi nere, luccicanti e dalla punta ben affilata per  trionfare in qualsiasi affondo nei piatti straripanti. La nostra missione era far fallire il ristorante giapponese svuotando completamente la cucina con la formula all you can eat. Saranno riusciti i nostri eroi a sopravvivere alla difficile impresa?   
Ovviamente per formare la nostra combriccola, abbiamo scelto gli elementi che più di tutti hanno saputo dimostrare la loro abilità nel masticare, ingoiare e digerire. Una volta individuati li abbiamo contattati e li abbiamo messi al corrente dell’onorevole missione. L’appuntamento era per il pranzo, in modo da pagare 14,90 € a persona per questo menù che di sera aumenta al modico prezzo di 23,90€. Per di più abbiamo deciso di vederci alle ore 12:30, così da avere tutto il tempo possibile per lo svolgimento della nostra ardua impresa. L’incontro avvenuto in piazza Municipio a Napoli è poi proseguito con un breve tragitto a piedi, ed è terminato con l’arrivo davanti a una imponente entrata costeggiata da ampie vetrate. Titubanti e guardinghi, ma pronti alla sanguinosa battaglia, abbiamo deciso infine di entrare nel International Kitchen sushi  di via Petronio. La sala che si è dispiegata davanti a noi era enorme e pur guardandoci intorno in assetto da guerra non siamo riusciti a trovare la fine di quell’immenso locale. Subito uno dei nostri nemici ci ha gentilmente accompagnato al tavolo, luogo dell’imminente combattimento, e con faccia angelica ci ha chiesto l’ordine. Una volta stabilite le regole della battaglia, ossia che con questa formula si può ordinare qualsiasi cosa per tutte le volte che si vuole purché non si lasci assolutamente niente nel piatto (bibite, frutta e dolci non rientrano nel prezzo e in caso rimanenza il piatto ha un costo aggiuntivo), il nostro sguardo affamato ha esaminato con rigorosità scientifica il menù, al fine di decidere la strategia d’attacco migliore. Dopo pochi secondi, abbiamo optato per seguire l’ordine naturale del percorso culinario e così facendo abbiamo ordinato la prima ondata di dieci piatti, appartenenti tutti alla categoria “antipasto”. La scelta è stata variegata e avendo messo ogni piatto al centro, siamo riusciti ad assaggiare quasi l’intero menù. Non ancora contenti però abbiamo riordinato per due volte i deliziosi ravioli, che a causa di una forza misteriosa terminavano ancor prima di essere posati sul tavolo, e una serie di onigiri dal ripieno al tonno e al salmone, che invece hanno sempre stimolato la nostra curiosità grazie ai cartoni giapponesi della nostra infanzia. Inoltre non sono mancati i roll in tutte le salse di accompagnamento e dai ripieni più vari, dei quali abbiamo preferito senza alcun dubbio quelli fritti all’esterno mentre abbiamo gradito di meno quelli avvolti dalle alghe, alimento a cui non siamo abituati e dalla consistenza alquanto particolare.
Visto che ognuno si era ben preparato all’evento, chi saltando la colazione e chi rimanendo leggero la sera precedente, abbiamo vinto egregiamente questo primo round senza alcun problema. Tuttavia, i nostri stomaci cominciavano a riempirsi, cosicché ci siamo limitati a ordinare solo quattro primi; in seguito si è svolto il fulcro della guerra, poiché la sovrabbondanza di riso non faceva che rallentare la nostra corsa, fortunatamente conclusasi grazie all’intervento di due eroiche bocche della compagnia. Nonostante tutti i piatti fossero buoni, hanno prevalso tra tutti il riso con cotoletta e uovo (benché a noi italiani sembri un accoppiamento stravagante) e il riso al curry.
 
                                                       
A questo punto la battaglia si è inasprita e sfortunatamente abbiamo dovuto abbandonare un nostro compagno, troppo pieno per proseguire. Gli altri rimasti in campo invece imperterriti hanno ordinato la terza carrellata di piatti, e nello specifico i secondi. Inutile dire che non ci siamo fatti scappare un assaggio di tempura, accompagnata da un altro gruppo di roll, una frittella di verdure e degli spiedini di calamaro. Tra questi piatti abbiamo apprezzato solo la tempura, mentre gli altri sebbene fossero mediamente buoni non ci hanno stupito più di tanto e soprattutto la frittella è risultata piuttosto pesante, tanto da richiedere un sacrifico estremo per finirla.
 
 
Infine, ormai oltremodo sazi e dopo varie passeggiatine al bagno per cercare di digerire, abbiamo deciso di arrenderci anche se non proprio all’unanimità. La guerra era finita e sul tavolo si vedevano i resti dell’ardua battaglia che ci ha consumato le energie, tanto da lasciarci in un leggero stato catatonico. Quindi assonnati, abbiamo deciso di abbandonare il campo a favore di un ritorno alla cultura italiana con un buon caffè.
Resoconto di questa faticosa giornata: avremo anche perso la guerra, ma le facce esterrefatte dei nostri nemici a ogni nuovo ordine, ci ha ripagato al pieno dei nostri sforzi. Locale da tornarci ma con moderazione e dopo una bella dieta di recupero.

04/06/2017: abbiamo scoperto che il locale ha cambiato nome e menù. Ora si chiama Osaka Sushi Napoli.....l'avranno modificato per non farsi più trovare da noi???
 

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