Il Magnifico pub di Aversa
Un sabato sera di fine settembre siamo stati invitati in un
pub nella zona di Aversa, che si chiama Il Magnifico. In seguito abbiamo
scoperto che questo locale ha due sedi, una proprio ad Aversa con un
ambientazione più elegante, consigliata più per le coppie, e un’altra a
Teverola con uno stile decisamente più insolito. Ovviamente noi abbiamo optato
per la seconda con il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo.
Dall’esterno il pub sembra non avere niente di diverso dagli
altri, poiché presenta delle tavolate semplici all’aperto e un’entrata un po’
anonima, ad eccezione dell’insegna ben illuminata. Ma l’interno è un’altra
storia. La prima sensazione che si sente entrando è di confusione e di claustrofobia,
ma poi pian piano si inizia a mettere a fuoco la miriade di oggetti che
affollano la sala. Fermo restando che è assolutamente sconsigliato a chi soffre
di crisi epilettiche, il Magnifico ha uno stile tutto suo che richiama gli anni
‘90 americani. Nella sala non esiste un punto in cui non sia presente qualche
cianfrusaglia o qualche luce led a intermittenza, mentre i tavoli sono tutti
divisi da pareti di oggetti e foto autografate, aventi per protagonista
soprattutto il bizzarro proprietario. Vecchie scarpe, giubbini di pelle,
bottiglie di liquori, caschi, foto, locandine, ombrelli, vestiti usati, targhe,
bandiere e chi più ne ha più ne metta, creano insieme alle insegne luminose e
alle luci natalizie un mix psichedelico di colori.
Una volta entrati ci siamo sentiti piuttosto persi, poiché a
primo impatto la sala sembra un labirinto di cunicoli. Non a caso ci abbiamo
messo un po’ a trovare il bagno, anch’esso con uno stile alternativo che è
possibile trovare solo nei migliori bar delle peggiori bettole del Bronx
newyorkese. Tuttavia siamo arrivati incolumi al nostro tavolo, sul quale
abbiamo trovato ad accoglierci una serie di giochi e una cassetta di legno con
la scritta “Portacellulari”. Già questo
ci è sembrato un po’ insolito, però non quanto il proprietario che dopo una
decina di minuti si è presentato al nostro tavolo regalandoci delle mollette
con sopra scritti profondi aforismi sul senso della vita (del tipo “gabbia o gabbiano?”,
“mangiare o gustare?” e così via…), pensati e scritti personalmente da lui
Il proprietario Dino, che si merita un paragrafo apposito per essere descritto, è un vero personaggio. Jeans, maglietta nera attillata, enormi orecchini a cerchio e grandi occhiali neri inarcati che gli avvolgono la faccia, caratterizzano questo particolare personaggio, il quale dietro questa stravagante apparenza nasconde invece una grande competenza nell’accoglienza dei clienti e un grande senso degli affari. Infatti dopo averci offerto un gingerino in bicchierini di plastica, è rimasto a parlare per fare conoscenza e per attirare la simpatia della nostra tavolata. Inoltre, ha preso i nostri ordinativi dando qualche consiglio sul menù.
Il proprietario Dino, che si merita un paragrafo apposito per essere descritto, è un vero personaggio. Jeans, maglietta nera attillata, enormi orecchini a cerchio e grandi occhiali neri inarcati che gli avvolgono la faccia, caratterizzano questo particolare personaggio, il quale dietro questa stravagante apparenza nasconde invece una grande competenza nell’accoglienza dei clienti e un grande senso degli affari. Infatti dopo averci offerto un gingerino in bicchierini di plastica, è rimasto a parlare per fare conoscenza e per attirare la simpatia della nostra tavolata. Inoltre, ha preso i nostri ordinativi dando qualche consiglio sul menù.
Noi abbiamo optato per
un panino di un metro ripieno di tutto e di più (tra cui prosciutto,
mozzarella, parmigiana di melanzane e un’altra decina di ingredienti) chiamato
“o Criaturiell” e una tagliata di carne di quasi due chili. Il panino era
veramente abbondante, tanto che pur essendo in cinque non siamo riusciti a
finirlo. Naturalmente l’abbondanza di ingredienti rendeva un po’ difficile
distinguere i vari sapori e questo tipo di pietanze, che potrebbero essere
definite secondo la moda corrente come street
food ossia piene di calorie e unte, non soddisfa certamente i palati più
fini e le piccole forchette.
La tagliata di carne al contrario potrebbe piacere a chiunque vista l’ottima qualità e soprattutto l’abbondanza, dal
momento che era accompagnata anche da una base di focaccia e da verdure
arrostite.
Per quanto riguarda le attese tra i due piatti
invece, sono state nella media e ci hanno permesso di sfruttare i giochi da
tavola presenti in tutto il pub. Unica piccola pecca la musica un po’ alta che
rendeva difficile la comunicazione tra commensali.
La serata è proceduta così
piacevolmente tra risate e partite a carte, fino alla stangata del conto che
nonostante la qualità resta abbastanza alto. Per questo motivo il gioioso saluto
del proprietario non poteva che ricordarci vagamente il bacio di Giuda.
In conclusione serata piacevolissima in questo locale
alternativo, dal quale siamo usciti pieni nella pancia, ma leggeri nel
portafoglio.
Commenti
Posta un commento