Trattoria Vanvitelli: meglio una pizza che dieci portate

Durante l’estate siamo stati invitati a festeggiare un gioioso evento alla Trattoria Vanvitelli, situata per l’appunto nell’ omonima piazza del Vomero. Le aspettative erano alte, poiché ci avevano anticipato un menù a base di pesce fresco.
Dopo la cerimonia in chiesa ci siamo spostati nella vasta trattoria, composta da un tortuoso corridoio costeggiato da varie salette rivestite in mattoni chiari, secondo il nuovo stile rustico-chic, e da un’ampia veranda esterna  contenente un giardinetto ben curato sia nella posizione delle luci sia nell’architettura botanica.
 
 
 
La vista dei tavoli preparati per l’evento e delle luci sparse per il giardino all’imbrunire del sole insieme al cocktail di benvenuto, ci hanno lasciato a bocca aperta….almeno in un primo momento. Infatti, ad una seconda analisi dell’ambiente ci sono saltati agli occhi i due banconi da salumeria  posizionati in un angolo della veranda e gli altissimi palazzi che delimitano il giardinetto, creando un effetto di soffocamento nonché lo sguardo di persone indesiderate.
 
La nostra prima impressione è stata ulteriormente contraddetta dallo stravagante cocktail di benvenuto contenente uno strato di marmellata alle fragole sul fondo, impossibile da raggiungere se non con un cucchiaino o, in un’occasione meno formale, con il proprio dito.

Dopo circa mezz’ora il locale cominciava a gremirsi di gente per l’uscita serale del sabato, visto che sembra essere molto attivo anche come pizzeria, ma del nostro antipasto neanche l’ombra. D’altra parte le nostre aspettative, accresciute dalla lettura del menù, hanno consolato la nostra attesa. Peccato purtroppo, che esse non siano state per niente soddisfatte fin dalla prima portata.
 
 
Una sorta di focaccia di pochi pezzi messa al centro per tutta la tavolata, un wock pieno di fritturina  leggermente salata, dei piatti con una composizione di pesce crudo marinato in una salsa di aceto che copriva tutto e un’impepata di cozze insapore e dalla freschezza dubbia hanno costituito un antipasto poco entusiasmante.

La cena è poi proseguita con due primi, trofie alla pescatora e una variazione su tema, ossia un risotto tritadenti con esattamente lo stesso sugo e gli stessi frutti di mare insapori delle trofie, ad eccezione per alcune grosse vongole rosse molto buone ma del tutto ricoperte di sabbia.

Le nostre aspettative erano insomma irrimediabilmente deluse, quando con nostra sorpresa arriva una frittura di pesce sulla sufficienza, sfortunatamente scarsa nella quantità.

A fine serata delusi ma comunque sazi,  partecipiamo alla caramellata organizzata dai festeggiati e al taglio della torta, anche questa non del tutto soddisfacente visto che ad alcuni è arrivata una deliziosissima torta chantilly e fragoline, mentre ad altri una classica torta al cioccolato, piacevole per gli amanti del cacao ma alquanto pesante.
 
 
In conclusione, serata piacevolissima per l’atmosfera e  la compagnia ma assolutamente da dimenticare per il cibo.

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